I viaggiatori ripartirono quindi sulla loro nuvola da corsa alla ricerca di Nemeta, la collina.
- Non siamo più tanto distanti. disse una piccola voce che usciva dalla tasca di Cosmiro.
- Oh, Peppino ! Sei sveglio ?
Lulla prese la moneta in mano. Peppino sbadigliò.
- Mmh, si ! Ho fatto una piccola siesta… La vedi la vecchia Collina, Cosmiro ?
- Si, guarda…è laggiù… saremo da lei tra qualche minuto.
- Sarà contenta di vederci, gli piacciono le visite. disse Peppino stirandosi.
- È molto vecchia ? , domandò Lulla.
- Oh, si ! È là fin dall’inizio dei sogni, e questo è dir tanto … rispose Peppino.
- Allora potrà certamente rispondermi … disse Lulla..
Si avvicinarono ad una vasta pianura. Al centro, addolcita dal tempo, Nemeta la Collina dorava i suoi
fianchi al sole. La nuvoletta si posò ai suoi
piedi, presso l’entrata di una grotta. Cosmiro, Lulla e Peppino
entrarono nella caverna. Camminarono fino ad una sala immensa decorata con sculture dalle forme
bizzarre. Lulla aveva un pó paura, ma Cosmiro le fece un sorriso, si abbassó e raccolse qualcosa da
terra. Poi si giró verso Lulla e le diede un sassolino rotondo, bianco, carino, che sembrava illuminato
dall’interno.