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La vita quotidiana dei Celti

Agricoltori dal palato fine

Del maiale bollito per Obelix            Distanti dall’immagine popolare di grandi amanti di
cinghiali e altri animali selvaggi, i Celti erano prima di tutto degli allevatori. La caccia,
praticata con i cani, costituiva solo una minima parte dell’alimentazione. Venivano allevati
principalmente maiali, per la loro carne, e grosso bestiame (vacche e buoi) come animali da
latte e da traino. Anche le pecore, preziose per la loro lana, le capre ed i cavalli facevano
parte degli animali addomesticati. Le pelli erano accuratamente preparate per la
fabbricazione di vestiti o altri oggetti di selleria o pelletteria. Le galline erano gli unici volatili,
anche se non si può escludere la presenza dell’anatra e dell’oca. Tra gli assenti, citiamo il
gatto e l’asino, arrivati con la colonizzazione romana. In generale, gli animali domestici celti
          erano più piccoli in confronto a quelli del mondo mediterraneo antico e a quelli di oggi.
          Il maiale, la pecora, il bue e…il cane rientravano nei menu celti, mentre il cavallo non
            ne faceva parte. Le carni erano in parte consumate subito, cucinate nel brodo o
                grigliate, o conservate sotto sale. Le popolazioni celtiche situate sulle coste del
                     mare, dei laghi e dei fiumi, consumavano anche del pesce che veniva grigliato e
                                   marinato con erbe.

          

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