Le fonti letterarie
Le fonti letterarie concernenti la religione dei Celti devono essere lette con la necessaria prudenza, perchè spesso i loro autori hanno un punto di vista parziale sul soggetto ed a volte troppo distante nel tempo. Rimangono tuttavia estremamente preziose e costituiscono un aiuto indispensabile per chiarire le scoperte archeologiche.
Autori antichi e testi medievali Per lo studio dei Celti e della loro religione, le fonti
letterarie si dividono in due grandi gruppi : i testi popolari irlandesi medievali ed i testi
dell’Antichità greco-romani. I primi sono delle trascrizioni di racconti celti da parte di monaci
cristiani a partire dal VII secolo d.C. Malgrado la ricchezza di dettagli, risulta tuttavia rischioso
confrontare questi testi, redatti tardivamente e sotto l’influenza della chiesa cristiana, e le
antiche credenze celtiche del continente. Il secondo gruppo comprende una grande diversità
di testi antichi che si ripartiscono su più di cinque secoli. Numerosi autori provenienti dal
mondo greco-romano, filosofi, geografi, storici, poeti, hanno scritto sui Celti e la loro
religione, tra cui Cesare, Lucano, Diodoro di Sicilia, Tacito, Poseidonios e Strabone
sono i più esaustivi. Tutti descrivono la società celtica come molto religiosa. Alcuni
parlano della saggezza dei druidi, insistendo sul loro potere all’interno della comunità e
della loro grande conoscenza degli astri e della natura.