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Ogni venerdì, nonno Colori veniva a prendere Lulla a scuola e la portava con sè nel suo atelier, fra atrezzi, disegni, sculture e bricolages di ogni genere. Lulla gli aveva dato questo nome, nonno Colori, perchè quando era ancora più piccolina un giorno, per sbaglio, fece cadere diversi barattoli di vernici sul pavimento dell’atelier colorando di mille colori il suolo, i vestiti e gli atrezzi di suo nonno.
- Cos’è quella faccia, Lulla ? Non sei contenta di vedermi ?

- Si… si… mormorò la bambina.
- Mmmm ... hai avuto qualche problema a scuola con i compagni ? Hai forse fame ? Vieni, andiamo a prepararci una buona tazza di cioccolato caldo.
Dondolandosi su di un’altalena che si trovava in mezzo al grande salone dell’atelier, Lulla guardava suo nonno alle prese con una scultura in legno che raffigurava una volpe. Ai suoi piedi, il gatto Bolero leccava accuratamente quello che ancora restava della cioccolata sul fondo della tazza.

 

© Nomadi del Tempo 2009      Disclaimer