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La ceramica

Vasi in quantità             La ceramica costituisce, assieme ai resti ossei animali ed umani,
il mobilio più diffuso che si ritrova durante gli scavi archeologici, e questo grazie al suo largo
impiego in antichità ed alla sua buona conservazione nel tempo. Gli oggetti in ceramica,
anche quelli frammentari, sono molto importanti per gli archeologi perchè costituiscono dei
validi indicatori nelle evoluzioni degli stili e delle tecniche, il più delle volte legati ad un
artigianato locale. L’introduzione del tornio agli inizi del periodo tardo La Tène, condusse ad
una rivoluzione nel modo di fabbricazione dei recipienti. In precedenza, i vasi venivano
modellati secondo la tecnica detta « a colombini », sovrapponendo diverse sorte di striscie
di argilla l’un l’altre e poi lisciate. Il tornio porterà rapidità e simmetria. La produzione di
ceramiche diventerà allora più importante permettendo anche, a volte, la diffusione
commerciale. I vasi erano cotti in forni divisi in due zone : una parte per il fuoco e l’altra
          contenente le ceramiche. Regolando poi l’apporto in ossigeno nel forno, i ceramisti
          potevano modificare il colore dei vasi prodotti, passando da tonalità rosse ed arancioni
           a toni grigi o neri. I decori più frequenti durante il periodo del La Tène erano effettuati
                    con una sorta di pettine che creava decori di ligne incise parallele. Erano
                      ricorrenti anche ceramiche dipinte di rosso, bianco e/o marrone, ricoperte con
                                   motivi a tratteggi, a ondulazioni o vegetali.

 

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