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nonchè analisi al carbonio 14 e dendrocronologiche che hanno fornito,
assieme allo studio del mobilio, una datazione del sito : il luogo di culto del Mormont fu
frequentato durante il tardo periodo del La Tène, tra il 120 e l’80 a.C.

Centinaia di pozzi ad offerta

Lo scavo del sito del Mormont ha permesso di mettere alla luce una grande quantità di
strutture : si tratta principalmente di fosse, per lo più circolari, di diametro variabile (0,80-2,5m)
e caratterizzate, a volte, da profondità importanti (0,80-5m), talvolta scavate fino al substrato
calcareo. La loro tipologia, nonchè i depositi di mobilio ritrovati al loro interno sembrano
non lasciare alcun dubbio sulla natura cultuale del sito. Così per le centinaia di fosse venute
alla luce sulla collina si è parlato di veri e propri pozzi ad offerta. Oltre 260 sono i pozzi
identificati sul Mormont, sebbene vi sia da supporre che altre strutture dello stesso tipo
   dovevano trovarsi ad est del sito, in una zona oramai sfruttata dalla cava. Adiacenti, il
               più delle volte, le stesse strutture, sono state inoltre riscontrate innumerevoli tracce
               lasciate forse dall’impianto di pali o picchetti in legno. Non vi è infatti da escludere che
               le fosse fossero segnalate in superficie e che forse, alcune di esse, avessero
                  all’origine una sorta di struttura in legno a funzione di copertura.

 

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