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Il sito del Mormont è altrettanto unico per la sua situazione geografica e geologica : se da una
parte esso si colloca in un’area di passaggio naturale tra la pianura dell’Orbe a nord e quella
della Venoge a sud, alla rottura dei bacini versanti dei fiumi Reno e Rodano, dall’altra si situa
sulla linea di quella che viene definita dai geologi come la faglia di Pontarlier.

Gli scavi del Mormont iniziarono nel maggio del 2006 dopo che alcuni sondaggi effettuati nel
febbraio dello stesso anno sembravano segnalare la presenza di un abitato protostorico sulla
collina. Ma la scoperta, a metà giugno, di alcuni scheletri umani e resti di animali rinvenuti in
strutture circolari del tutto particolari, a volte ritrovati assieme ad oggetti di uso quotidiano,
lanciò la nuova ipotesi di un luogo a carattere cultuale: la collina del Mormont era pronta ad entrare nella storia dell’archeologia nazionale ed internazionale con tutto quello che avrebbe
svelato nel corso dei nove mesi di scavo agli occhi stupefatti ed emozionati degli archeologi.

 

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